Storia

Le origini

Il podere, sin dal 1600 di proprietà della famiglia Trinci, da secoli responsabile della manutenzione della preziosa Fonte di Foiano, tappa per tutti coloro che si trovavano a percorrere la vecchia via Bolgherese, è pervenuto in linea materna (Camilla Trinci) a Carla e Clara Simonetti ed è sempre stato dedicato alla coltivazione di olivi, peschi, viti e grano in virtù dell’eccezionale fecondità del terreno.
Dal 2003, grazie all’iniziativa, alla volontà e all’impegno dell’agronomo e viticoltore salentino Pasquale Perrone che ha saputo riconoscere e valorizzare le specificità del territorio, vede fiorire un vigneto di circa un ettaro impiantato secondo i dettami del disciplinare “DOC Bolgheri”.
Pasquale, con il sostegno della moglie Clara, della cognata Carla, e dei figli Maria Chiara con il marito Paolo, Camilla e Lorenzo ha voluto che il terreno tornasse ad una delle sue vocazioni originarie nella più consapevole e attenta salvaguardia della salubrità del terreno, della naturalità delle piante e quindi dell’autenticità dei loro prodotti.
E’ stato così tenuto vivo il ricordo di un Trinci, Giovanni detto “Giannino”, stimato degustatore di vini della zona e compagno di ribotte del poeta Giosuè Carducci che, proprio per tali motivi, lo apostrofò “intenditor di vini e ribottista eccelso”.

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In questa fotografia del 1885 che mostra Giosuè Carducci al centro “Fra gli amici di Maremma”, è pure ritratto un avo della famiglia Trinci, Giovanni detto “Giannino” (il secondo da sinistra in alto), dal poeta definito “intenditor di vini e ribottista eccelso”.

Diplomapremio ministeriale per l'aumento della produttività agraria per l'anno 19561957, conferito nel 1958 a Camilla Trinci, proprietaria del podere alla Fonte di Foiano e conduttrice dell'azienda.